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Lettura e Occhi

Apprendere: 

  • Ricevere e ritenere nella mente (voc. TRECCANI) 
  • Far proprio con la mente ( voc. Garzanti) 
  • Imparare, comprendere (accademia della Crusca) 

Apprendere è ricevere un’informazione, comprenderla, farla propria nella mente e utilizzarla a seconda delle necessità.

Oggi ci soffermiamo sul primo step: ricevere. 

Possiamo ricevere informazione da tutto il corpo, il tatto, il gusto, l’olfatto, udito e vista. In relazione all’apprendimento scolastico, ma non solo, quello di maggior rilievo è la vista. 

La vista, erroneamente definita come la capacità di guardare un oggetto ad una determinata distanza (famosissimi 10/10), ma non basta. Quello che ci interessa ed è coinvolta maggiormente nel processo di apprendimento è la visione.

La Visione

La Visone è quel processo neurologico che ci consenti di capire e interpretare quello che vediamo. Ci permette di captare le informazioni (vedo il leone), processarle collegandole ad altre informazioni, proveniente anche da altri distretti, (leone=animale potenzialmente pericoloso alla mia vita) e associare loro un significato (SCAPPARE!!!!!).

La lettura

Questo è il processo di apprendimento.

Col tempo e con l’esperienza si accumulano moltissime informazioni e tantissimi processi che dovremmo imparare a catalogare per migliorarne l’utilizzo.

La visione è un processo esperenziale. È un processo di apprendimento che non finisce mai.

Durante gli anni di scolarizzazione il bambino imparerà a leggere e a scrivere.

Leggere è imparare ad interpretare un codice. Il codice di lettura è costituito da simboli, i quali in solitaria hanno un suono e in coppia ne hanno altri. Il bambino dovrà captare le informazioni visive del codice imparando a distinguere i diversi simboli, successivamente associare un suono ad ogni coppia di simboli. Quando imparerà a scrivere sotto dettatura dovrà essere in grado di ricordare il simbolo visivo associato al suono e riprodurlo manualmente.

È complicatissimo!

Saccadi e Fissazioni

Quando leggiamo i nostri occhi compiono movimenti piccolissimi e velocissimi chiamati SACCADI e FISSAZIONI. I primi vengono detti movimenti balistici una volta partiti non si possono più correggere e permettono la graduale scansione del testo; le seconde permettono la ricezione delle informazioni, acquisendo ed elaborando le caratteristiche di ciò che guardiamo. Con le saccadi spostiamo la fissazione sul punto da guardare (il bersaglio, le lettere), con le fissazioni portiamo quelle informazioni fino a livello superiore (li facciamo arrivare all’area cognitiva per elaborarle).

L’ampiezza e il numero delle saccadi, così come la durata delle fissazioni dipendono da tanti fattori tra cui la capacità e l’esperienza di lettura, la difficoltà del testo, l’interesse e la conoscenza dell’argomento da parte di chi legge. Infatti un bambino di prima elementare leggerà molto più lentamente di uno studente di terza media; il secondo farà delle saccadi più ampie e delle fissazioni più brevi. 

Abilità visive e lettura

Durante la lettura mettiamo in atto però altre abilità visive come accomodazione, la capacità di mettere a fuoco gli oggetti a qualunque distanze, la convergenza, portare entrambi gli occhi in direzione del naso e mantenerla, la visione binoculare, la capacità di vedere contemporaneamente con entrambi gli occhi, competenze visuo-spaziali, visuo-motorie e visuo-percettive ovvero la capacità di estrapolare le informazioni visive e integrarli con altri sistemi. 

La visione quindi ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento del bambino. Non solo in termini di vista, poter vedere bene lavagna o il quaderno, ma soprattutto in termini di processo visivo. 

Ci sono abilità visive tali che un loro deficit, una loro carenza, simula perfettamente un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA); come è frequente riscontrare in bambini con abilità visive carenti (visuo-spaziali, visuo-motorie e visuo-percettive), la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

La visione è un processo fondamentale nel processo di apprendimento, ed è fondamentale in qualunque momento della vita perché di apprendere non si finisce mai.