Laboratorio Estivo

Laboratorio Estivo: Potenziamento Visivo

Il laboratorio estivo di potenziamento visivo è rivolto ai bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni. 

Si svolge una volta a settimana nel periodo di Giugno – Luglio e prima settimana di Agosto. 

Il laboratorio prevede un potenziamento visivo rivolto alle abilità oculo-motorie, accomodative e di percezione e integrazione multisensoriale, particolarmente utilizzate durante l’attività scolastica. 

Ha l’obiettivo di potenziare le aree visive maggiormente utilizzate durante l’apprendimento per migliorare l’approccio scolastico nell’anno seguente. 

Il potenziamento di queste abilità permette un miglioramento della lettura, della scrittura e delle aree cognitive di apprendimento oltre che alla capacità di attenzione. 

I Gruppi

I gruppi sono divisi per fasce d’età:

  • Gruppo 1 – PULCINI: Età compresa tra 4 e 6 anni
  • Gruppo 2 – LUPETTI: Età compresa tra 7 e 10 anni
  • Gruppo 3 – ESPLORATORI: Età compresa tra 11 e 13 anni
  • Gruppo 4 – GIOVANISSIMI: Età compresa tra 14 e 17 anni

Questo è fondamentale, perché ogni fascia d’età dovrà oltre a potenziare specifiche aree, creare relazioni tra i partecipanti che attraverso la sana competitività, l’apprendimento a specchio e il supporto stimoleranno il bambino/ragazzo a fare di più.

Gli esercizi

Gli esercizi di potenziamento sono specifici per i gruppi e hanno una durata di un’ora.

Mirano al miglioramento delle aree:

accomodativa: variazione veloce e precisa di messa a fuoco

oculo-motoria: movimenti specifici degli occhi

percettiva: processamento dell’informazione visiva, specifica per le abilità di letto-scrittura e concentrazione.

integrazione sensoriale: accoppiamento delle informazioni visive con le informazioni ricevute da altri sistemi (uditivo, percettivo ecc.)

Giorni e orari

Il laboratorio si svolgerà il martedì mattina con i seguenti orari:

PULCINI (4-6): dalle 9:00 alle 10:00

LUPETTI (7-10): dalle 10:00 alle 11:00

ESPLORATORI (11-13): dalle 11:00 alle 12:00

GIOVANISSIMI (14-17): dalle 12:00 alle 13:00

Ciascun laboratorio ha un numero di iscritti MAX di 10 persone e un minimo necessario per l’avvio di 5.

L’iscrizione è obbligatoria.

Lettura e Occhi

Lettura e Occhi

Apprendere: 

  • Ricevere e ritenere nella mente (voc. TRECCANI) 
  • Far proprio con la mente ( voc. Garzanti) 
  • Imparare, comprendere (accademia della Crusca) 

Apprendere è ricevere un’informazione, comprenderla, farla propria nella mente e utilizzarla a seconda delle necessità.

Oggi ci soffermiamo sul primo step: ricevere. 

Possiamo ricevere informazione da tutto il corpo, il tatto, il gusto, l’olfatto, udito e vista. In relazione all’apprendimento scolastico, ma non solo, quello di maggior rilievo è la vista. 

La vista, erroneamente definita come la capacità di guardare un oggetto ad una determinata distanza (famosissimi 10/10), ma non basta. Quello che ci interessa ed è coinvolta maggiormente nel processo di apprendimento è la visione.

La Visione

La Visone è quel processo neurologico che ci consenti di capire e interpretare quello che vediamo. Ci permette di captare le informazioni (vedo il leone), processarle collegandole ad altre informazioni, proveniente anche da altri distretti, (leone=animale potenzialmente pericoloso alla mia vita) e associare loro un significato (SCAPPARE!!!!!).

La lettura

Questo è il processo di apprendimento.

Col tempo e con l’esperienza si accumulano moltissime informazioni e tantissimi processi che dovremmo imparare a catalogare per migliorarne l’utilizzo.

La visione è un processo esperenziale. È un processo di apprendimento che non finisce mai.

Durante gli anni di scolarizzazione il bambino imparerà a leggere e a scrivere.

Leggere è imparare ad interpretare un codice. Il codice di lettura è costituito da simboli, i quali in solitaria hanno un suono e in coppia ne hanno altri. Il bambino dovrà captare le informazioni visive del codice imparando a distinguere i diversi simboli, successivamente associare un suono ad ogni coppia di simboli. Quando imparerà a scrivere sotto dettatura dovrà essere in grado di ricordare il simbolo visivo associato al suono e riprodurlo manualmente.

È complicatissimo!

Saccadi e Fissazioni

Quando leggiamo i nostri occhi compiono movimenti piccolissimi e velocissimi chiamati SACCADI e FISSAZIONI. I primi vengono detti movimenti balistici una volta partiti non si possono più correggere e permettono la graduale scansione del testo; le seconde permettono la ricezione delle informazioni, acquisendo ed elaborando le caratteristiche di ciò che guardiamo. Con le saccadi spostiamo la fissazione sul punto da guardare (il bersaglio, le lettere), con le fissazioni portiamo quelle informazioni fino a livello superiore (li facciamo arrivare all’area cognitiva per elaborarle).

L’ampiezza e il numero delle saccadi, così come la durata delle fissazioni dipendono da tanti fattori tra cui la capacità e l’esperienza di lettura, la difficoltà del testo, l’interesse e la conoscenza dell’argomento da parte di chi legge. Infatti un bambino di prima elementare leggerà molto più lentamente di uno studente di terza media; il secondo farà delle saccadi più ampie e delle fissazioni più brevi. 

Abilità visive e lettura

Durante la lettura mettiamo in atto però altre abilità visive come accomodazione, la capacità di mettere a fuoco gli oggetti a qualunque distanze, la convergenza, portare entrambi gli occhi in direzione del naso e mantenerla, la visione binoculare, la capacità di vedere contemporaneamente con entrambi gli occhi, competenze visuo-spaziali, visuo-motorie e visuo-percettive ovvero la capacità di estrapolare le informazioni visive e integrarli con altri sistemi. 

La visione quindi ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento del bambino. Non solo in termini di vista, poter vedere bene lavagna o il quaderno, ma soprattutto in termini di processo visivo. 

Ci sono abilità visive tali che un loro deficit, una loro carenza, simula perfettamente un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA); come è frequente riscontrare in bambini con abilità visive carenti (visuo-spaziali, visuo-motorie e visuo-percettive), la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

La visione è un processo fondamentale nel processo di apprendimento, ed è fondamentale in qualunque momento della vita perché di apprendere non si finisce mai.

Gli occhiali progressivi

Gli occhiali progressivi e la postura

Gli occhiali progressivi o multifocali, consentono di vedere chiaramente a tutte le distanze senza dover cambiare continuamente l’occhiale.

Sono occhiali che necessitano sicuramente di un adattamento, ovvero di un periodo di tempo in cui la nostra area relativa al “mappaggio” del mondo circostante, i collicoli superiori, effettua una riprogrammazione per riuscire nuovamente a controllare quei riflessi grazie ai quali possiamo controllare i movimenti e l’equilibrio in modo naturale. 

Questo periodo di adattamento non è uguale per tutti, ma può variare molto per ciascuno di noi. Esso dipende da diversi fattori.

Primo in assoluto la giusta correzione refrattiva. Il potere delle lenti deve essere idoneo; troppe variazioni rispetto alla correzione precedente sicuramente allungheranno il periodo di adattamento. 

Tipi di lenti

Un altro fattore da cui dipende il periodo di adattamento è la tipologia di lenti progressive che utilizziamo. Esistono diversi tipi di lenti progressive. Ci sono lenti  a canali ampi e a canali stretti, dove per canale si intende l’area centrale della lente dove troviamo la variazione del potere per consentirci la visione nitida a tutte le distanze. Poi ci sono lenti costruite al 100% su misura e altre che prevedono alcuni parametri standard. Le prime avranno tempi di adattamento inferiori rispetto alle seconde, ma anche costi più alti.

La montatura

Un terzo fattore è la scelta della montatura. Su questo argomento ti prometto di fare presto un articolo, per adesso mi limito solo a dirti che la scelta della montatura è fondamentale. Essa deve essere: ben centrata sul viso; idonea per forma e dimensione alla gradazione delle lenti; avere il giusto angolo di inclinazione tra l’asta e la parte frontale quando è indossata e il giusto angolo di avvolgimento sul viso. 

La necessità

Si hai capito bene, la necessità. Con l’esperienza ho visto che l’ultimo fattore che influenza il periodo di adattamento è la necessità. Sentire il bisogno di avere un unico occhiale che possa farci vedere nitido per la maggior parte del nostro tempo; senza toglierlo e metterlo continuamente, o ricordare di prenderlo prima di uscire aumenta la percentuale di successo dell’occhiale progressivo.

L’occhiale progressivo quindi è la migliore soluzione che abbiamo?

ASSOLUTAMENTE NO!

Ovviamente è un tipo di occhiale che può andare bene in alcune situazioni e altre no. L’occhiale progressivo è un occhiale dinamico. Nato per quelle situazioni in cui ho necessità di leggere a diverse distanze in modo continuo.

Esempio: in un negozio, al supermercato, a casa sul divano mentre guardo la TV e scorro sui social, al ristorante, in macchina ecc ecc. 

Non è l’occhiale giusto per chi lavora al computer per diverse ore al giorno. Non è l’occhiale giusto per chi vuole leggere a letto o guardare la TV. Non è l’occhiale giusto per chi lavora a distanze ravvicinate per tante ore. Non è l’occhiale giusto per chi vuole cucire o ricamare. Non è l’occhiale giusto per chi deve studiare. 

Se ho delle necessità specifiche la soluzione è sempre un occhiale specifico, anche simile per tipologia ad un occhiale progressivo, ma con altre caratteristiche.

Ad esempio, se lavori in ufficio e le distanze che utilizzi sono quella da pc (da 60 cm a 1m), quella da lettura (circa 40cm) e dentro l’ambiente di lavoro (inferiore a 4 metri), l’occhiale migliore potrebbe essere un occhiale di tipo “office”. Simile per tipologia ad un occhiale progressivo ma con caratteristiche diverse per consentire una visione più ampia nelle aree di visione dedicate al pc e alla lettura. 

Se invece sei appassionato di francobolli, la soluzione migliore è quella di un occhiale monofocale che ti faccia vedere nitido solo alla distanza che utilizzi per vedere i francobolli. 

E a livello posturale?

A livello posturale il concetto è semplice:

Ogni occhiale è giusto e ogni occhiale è sbagliato. 

In ambito posturale, a prescindere dal tipo di lente che si utilizza, la centratura deve essere in linea con la modalità d’uso dell’occhiale stesso. Di conseguenza anche l’angolo di inclinazione dell’occhiale sul volto, l’avvolgimento e tutti gli altri parametri, devono rispettare i parametri di montaggio. 

Spesso si sente dire che gli occhiali progressivi o multifocali non devono essere utilizzati da chi ha difficoltà posturali, o non aiutano la postura. 

Non è assolutamente vero. Gli occhiali progressivi, se utilizzati correttamente, se idoneamente costruiti, sono un’ottima soluzione visiva e non modificano negativamente la postura di una persona. 

Non è vero che bloccano il collo. Gli occhiali progressivi hanno una “guida all’uso”essendo occhiali con caratteristiche particolari. Ad esempio per riuscire a leggere non occorre inclinare verso il basso la testa ma solo gli occhi. Questo non crea nessuna rigidità al collo, poiché come abbiamo già detto non dovrò stare in quella posizione per ore, perché se devo leggere un buon libro non lo farò con addosso l’occhiale progressivo.

Non fa venire le vertigini. La sensazione di disorientamento ci può stare ma è momentanea ed è causata dal cambiamento. Il nostro cervello ha memoria. Quando indossiamo il nuovo occhiale progressivo ci sarà un secondo in cui potremmo avvertire un leggero senso di disequilibrio. Tranquillo. E’ il nostro sensore di allerta che ci informa che qualcosa è cambiato, non è come ricordavamo.

Il consiglio è quello di affidarsi ad un buon Optometrista per la valutazione visiva-posturale e ad un centro ottico di qualità che saprà consigliarti le migliori lenti, rilevando i parametri necessari alla costruzione in modo preciso e scrupoloso.